Nel corso del colloquio con il Senatore Crisanti sono stati affrontati numerosi temi che toccano da vicino sia la realtà sammarinese che quella italiana. Tra questi, l’esigenza di potenziamento dei Consolati che negli ultimi anni a fronte dell’aumento del numero degli italiani all’estero hanno registrato un notevole aumento delle prestazioni ed una drastica riduzione del personale, come sta accadendo all’Ambasciata d’Italia a San Marino.
A tal proposito è stata richiamata la lettera consegnata personalmente dal Senatore Crisanti al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione della visita di quest’ultima all’ambasciata di Londra, nella quale il Senatore chiede che vengano ripristinati quanto prima, con apposito decreto o misura correttiva, i finanziamenti a favore dei Consolati e degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero.
È stata quindi approfondita anche la questione riguardante la cosiddetta ‘fuga dei cervelli’, ovvero dei tanti ricercatori che, nonostante, rappresentino un tesoro di conoscenze e competenze per il Paese, sono costretti a cercare fortuna all’estero. “Invece che lavorare negli istituti e nelle università italiane i ricercatori trovano maggiori e migliori opportunità all’estero, dove il loro merito viene riconosciuto e premiato – hanno sottolineato il Senatore prof. Andrea Crisanti ed il Presidente del Comites San Marino Alessandro Amadei -.
Negli ultimi otto anni i ricercatori all’estero sono cresciuti del 41,8 per cento. Ed il paragone dei dottorandi italiani con quelli degli altri paesi europei è impietoso. Gran parte di questi giovani – ha sottolineato il Senatore Crisanti – pur svolgendo diversi compiti importanti, quali gestire progetti, esperimenti e tante altre attività presso gli enti di ricerca, sono una tra le categorie meno valorizzate nel Paese. Il Senatore Crisanti ha auspicato una riforma del sistema di reclutamento che valorizzi le capacità e le competenze maturate dai ricercatori, secondo criteri ispirati alla trasparenza e al merito. Nel corso dell’incontro c’è stato spazio anche per un confronto sul tema dei pensionati ex frontalieri.
Come rimarcato dal Comites San Marino, la doppia imposizione fiscale rischia di diventare un salasso insostenibile per 2.300 pensionati ex frontalieri che dopo una vita di lavoro sul Titano hanno ricevuto dalla Agenzia delle Entrate della Regione Emilia Romagna la richiesta di versare le imposte italiane con sanzioni ed interessi. In questo modo l’Agenzia delle Entrate va a riesumare il principio della doppia imposizione fiscale, quando lo scopo della convezione bilaterale siglata da San Marino e dall’Italia nel 2014 è proprio quello di evitare tale trattamento.