“Sulla cittadinanza sono cambiati tutti i paradigmi costituzionali. È una questione di convivenza civile”

14 Gennaio 2025

Intervista con Angela Venturini.

Fonte: https://giornalesm.com/san-marino-alessandro-amadei-presidente-comites-sulla-cittadinanza-sono-cambiati-tutti-i-paradigmi-costituzionali-e-una-questione-di-convivenza-civile-di-angela-venturi/

A San Marino risiedono oltre 16.000 italiani, di cui circa 5.000 sono titolari esclusivamente della cittadinanza italiana, nonostante molti di loro possiedano i requisiti per ottenere anche quella sammarinese. Tuttavia, molti rifiutano l’obbligo di rinunciare alla cittadinanza originaria. Questi numeri evidenziano quanto sia rilevante e urgente affrontare la questione, e quanto sia stato considerato poco opportuno e inadeguato l’iter seguito durante l’esame della legge di sviluppo in Commissione Finanze. Un emendamento proponeva l’eliminazione dell’obbligo di rinuncia alla cittadinanza, ma è stato respinto in vista di un prossimo disegno di legge annunciato dal governo.

“La materia è assai complessa” – spiega il Presidente del Comites San Marino Avv. Alessandro Amadei – “non solo per l’acquisizione della cittadinanza, ma anche per la residenza sammarinese, che si può acquisire per lavoro o per matrimonio, ma anche per un investimento imprenditoriale o per l’acquisto di un immobile di grande valore, oppure in maniera speciale per pensionati abbienti. Ciascuna modalità ha le sue regole”. 

Siamo stati molto contenti quando, nel dicembre scorso, il Congresso di Stato ha annunciato un progetto di legge che introduce significative modifiche alla legge sulla cittadinanza”.

I contenuti principali di questa proposta normativa prevedono innanzi tutto che non sarà più necessario rinunciare alla cittadinanza italiana per acquisire quella sammarinese. Vengono anche introdotti criteri più flessibili sulla dimora effettiva e periodi più ridotti per i coniugi e i figli adottati. Dall’altra parte i cittadini sammarinesi possono mantenere la cittadinanza d’origine anche in caso di matrimonio con forensi”. 

Una riforma verso l’inclusione, non solo è giusta e doverosa, ma eviterà un corto circuito, come potrebbe succedere, ad esempio, se qualche naturalizzato non dovesse rinunciare alla cittadinanza di origine”.

Sono cambiati tutti i paradigmi costituzionali moderni in tema di diritti dell’individuo – conclude Alessandro Amadei – sono stati abbattuti tutti i pregiudizi sulla razza, sulla condizione sociale, sul genere, sulla religione. La cittadinanza è un fatto di convivenza sociale. Per questo mi auguro che il pdl annunciato dal governo riesca a superare tutti gli ostacoli che ancora qualcuno individua e venga superato definitivamente quel protezionismo che non ha più ragione di esistere!

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