Il Diritto alla Cittadinanza nell’Europa di Oggi: confronto promosso dal Comites

23 Luglio 2025

Doppia cittadinanza a San Marino: il dibattito si riaccende, il Comites rilancia il confronto

Torna al centro del dibattito politico sammarinese il tema, delicato e attuale, della doppia cittadinanza per i naturalizzati, ai quali oggi è richiesto di rinunciare alla cittadinanza d’origine. Un argomento discusso da anni, che ha finalmente preso una direzione concreta: l’Istanza d’Arengo promossa dal Comites è stata accolta nel 2023, ha superato la prima lettura in Consiglio Grande e Generale e ora si prepara a un passaggio cruciale in Commissione Affari Istituzionali, prima dell’approvazione definitiva.

“Restiamo abbastanza favorevoli e fiduciosi rispetto all’esito della riforma – afferma Alessandro Amadei, presidente del Comites San Marino –. Auspichiamo che la questione venga definitivamente risolta entro la fine dell’attuale legislatura”.

Per contribuire a un confronto tecnico e privo di ideologie, il Comites ha organizzato un incontro pubblico. Tra gli interventi, quello del docente universitario Michele Chiaruzzi (Università di San Marino), che suggerisce di ampliare la prospettiva: più che di doppia, si dovrebbe ormai parlare di tripla cittadinanza – sammarinese, italiana ed europea – in considerazione dell’ormai concluso Accordo di associazione con l’Unione Europea, che prevede anche la partecipazione agli organismi sovranazionali. L’obiettivo? Parificare i diritti dei cittadini, indipendentemente dal percorso di cittadinanza.

Sulla stessa linea Ivan Foschi, già segretario alla Giustizia, che sottolinea come il riconoscimento della doppia cittadinanza rappresenti un necessario adeguamento agli standard europei: “Non si tratta di rinunciare alla propria identità, ma di mantenerne il legame. Chi nasce con due cittadinanze non è soggetto a sospetti di conflitto di interessi, e lo stesso principio dovrebbe valere per chi la doppia cittadinanza la ottiene in un secondo momento. Non è una battaglia ideologica: vogliamo solo che San Marino sia al passo con i tempi”.

Anche Gianluigi Macina, esponente del movimento Rete, ricorda che il tema era stato inserito nel programma elettorale del partito. “Per noi conta il legame con il territorio – dichiara – specialmente in una realtà piccola come la nostra. Lo stesso Consiglio d’Europa ha sollecitato San Marino a mostrarsi più flessibile sul tema della doppia cittadinanza”.

Intanto, da Roma arriva una novità con potenziali riflessi anche sul dibattito sammarinese: la legge n. 74/2025 consente agli ex cittadini italiani – che hanno perso o rinunciato alla cittadinanza prima del 16 agosto 1992 – di riacquistarla entro la fine del 2027, a condizione di essere nati in Italia o di avervi risieduto per almeno due anni consecutivi. Tuttavia, il riacquisto non si estende automaticamente ai figli.

“La riforma italiana – conclude Amadei – si muove nella stessa direzione di quella sammarinese. Un’apertura come quella avvenuta in Italia è ciò che ci auguriamo anche per San Marino”.

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